
Mentre in Cina si celebrava una festività tanto sentita come quella delle barche del drago, che cade nel quinto giorno del quinto mese del calendario lunisolare, in Italia a Lecce si teneva il Festival dell'Energia. Anche in quell'occasione che dava ulteriore luce ad un Salento negli anni divenuto sempre più di moda, non mancava uno sguardo verso il grande colosso asiatico, testimoniato dalle parole di una figura di prima importanza come il suo Ambasciatore presso il nostro Paese.
In Italia abbiamo ancora molte cose da fare per svecchiare il nostro sistema energetico, ridurne i costi ed aumentarne la resa con oltretutto un sempre minor impatto ambientale: su questo argomento, tutti lo sappiamo, il dibattito nazionale è infuocato, non meno di quanto possa esserlo quello su tanti altri motivi. Eppure, come vediamo, non mancano tra i nostri operatori e ricercatori, e così pure nel nostro mondo universitario e dell'impresa, idee e strumenti per poter affrontare con più determinazione il futuro.
La Cina sotto quest'aspetto può già insegnarci e motivarci molto, forte di un esempio di diversificazione nella produzione energetica e nella transizione verso l'economia verde che dopo i primi scetticismi di tanti occidentali nel corso degli anni ha finito col guadagnarsi invece il loro rispetto, e talvolta pure una certa loro invidia. Le parole dell'Ambasciatore Jia Guida, che qui riportiamo, sono dunque state un'importante occasione per comprendere di più il grande mondo dell'energia e del rispetto ambientale da parte della Cina.
"L’energia è una base materiale fondamentale per la sopravvivenza e lo sviluppo dell’umanità.Dalla Rivoluzione Industriale, lo sfruttamento delle fonti fossili ha promosso il progresso della civiltà umana, ma ha anche evidenziato il conflitto tra sviluppo economico e protezione ambientale. Nel 1992, la Conferenza delle Nazioni Unite su Ambiente e Sviluppo ha ufficialmente stabilito lo sviluppo sostenibile come obiettivo comune a livello globale, dando avvio al processo storico di governance climatica mondiale. Oggi, di fronte a una crisi climatica ed energetica sempre più urgente, affrontare attivamente i cambiamenti climatici e promuovere una transizione verde e a basse emissioni di carbonio è diventato un consenso condiviso dalla comunità internazionale.
In quanto il più grande Paese in via di sviluppo e la seconda economia mondiale, la Cina considera lo sviluppo verde come un percorso indispensabile per realizzare la modernizzazione alla cinese e un'importante responsabilità per costruire una comunità dal destino condiviso per l’umanità.
Primo, la Cina aderisce al concetto di sviluppo “acque limpide e montagne rigogliose sono montagne d’oro e d’argento”, ottenendo risultati significativi nella transizione verde. La Cina segue con fermezza un percorso di sviluppo di alta qualità, ecologicamente prioritario e a basse emissioni di carbonio, promuovendo una modernizzazione in armonia tra uomo e natura. Nel 2023, gli investimenti cinesi nella transizione verde hanno raggiunto i 676 miliardi di dollari, il più alto al mondo. Negli ultimi dieci anni, la Cina ha eliminato oltre 100 GW di capacità obsoleta di produzione energetica da carbone e risparmiato circa 1,4 miliardi di tonnellate equivalenti di carbone standard, diventando uno dei Paesi con il calo più rapido dell’intensità energetica. Ha costruito il più grande e dinamico sistema di energie rinnovabili al mondo, con una capacità installata che rappresenta il 56% del totale nazionale. Inoltre, promuove attivamente il trasporto verde: nel 2024 sono stati registrati 11,25 milioni di nuovi veicoli a nuova energia, pari al 41,83% delle nuove immatricolazioni.
Secondo, la Cina sostiene con decisione e partecipa attivamente alla governance climatica globale, dimostrando responsabilità da grande potenza. Le sfide climatiche globali richiedono una risposta congiunta della comunità internazionale. Già nel 1992, la Cina è stato uno dei primi Paesi a ratificare la Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici. Nel 2015, il Presidente Xi Jinping ha partecipato alla Conferenza di Parigi, contribuendo in modo storico all’adozione dell’Accordo di Parigi. Nel 2020, la Cina ha aggiornato i propri contributi determinati a livello nazionale, impegnandosi a raggiungere il picco delle emissioni di CO₂ entro il 2030 e la neutralità carbonica entro il 2060 — un obiettivo ambizioso per il più grande Paese in via di sviluppo. Negli ultimi anni, alle Conferenze ONU sul clima, la Cina ha promosso il consenso su riduzione dell’uso del carbone, sostegno finanziario ai Paesi in via di sviluppo e aumento della capacità globale di energia rinnovabile.
Terzo, la Cina conduce ampie collaborazioni internazionali, contribuendo attivamente allo sviluppo verde globale. Nel 2021, ha annunciato la fine della costruzione di centrali a carbone all’estero e continua a sostenere i Paesi in via di sviluppo tramite la cooperazione Sud-Sud in materia climatica. Ha avviato progetti di parchi industriali a basse emissioni e sistemi di accumulo green in Africa, Asia e America Latina. Con l’UE, il Regno Unito, il Giappone e altri Paesi sviluppati, la Cina ha intrapreso collaborazioni su città a basse emissioni, trasporti verdi ed energie pulite. I prodotti cinesi per l’energia eolica e fotovoltaica hanno aumentato l’offerta globale, attenuato la pressione inflazionistica e fatto scendere i costi medi globali dell’energia eolica e solare rispettivamente di oltre il 60% e l’80%.
Signore e signori, amici,
L’Unione Europea è un leader nello sviluppo verde e a basse emissioni. Ha fissato l’obiettivo della neutralità carbonica entro il 2050; rappresenta un quarto del valore verde globale; ha creato il più grande e maturo mercato mondiale per lo scambio delle emissioni di carbonio; ed è il maggior fornitore pubblico di finanziamenti climatici. In un contesto in cui alcuni grandi Paesi disattendono gli impegni, è ancora più importante che Cina ed Europa rafforzino la fiducia, l’unità e la cooperazione per garantire la stabilità e la continuità della governance climatica globale.
Cina ed Europa devono rafforzare l’apertura e la cooperazione, diventando partner verdi reciprocamente vantaggiosi. La Cina ha vantaggi in termini di scala, controllo dei costi e commercializzazione rapida nelle nuove energie; l’Europa eccelle in ricerca, meccanismi di mercato del carbonio e standard per la finanza verde. Le due economie sono altamente complementari: approfondire la cooperazione serve gli interessi comuni. Negli ultimi anni, diversi progetti europei — come quelli di Snam (Italia), EDF (Francia) e Audi (Germania) — sono stati implementati in Cina. Esempi vividi di cooperazione sino-europea includono il parco eolico offshore di Taranto e la centrale fotovoltaica da 7 MW di Manduria in Italia, nonché l’impianto Solara4 in Portogallo. La Cina ha avviato nel 2021 il proprio mercato nazionale del carbonio, ispirandosi all’esperienza europea. Attualmente, entrambe le parti mirano a risolvere attraverso il dialogo le divergenze sulle auto elettriche, facendone un nuovo punto luminoso della cooperazione verde.
Cina ed Europa devono mantenere il multilateralismo e orientarsi correttamente nella governance climatica. La Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici e l’Accordo di Parigi sono i pilastri giuridici fondamentali per la cooperazione climatica internazionale. I due attori hanno già tenuto cinque Dialoghi ad alto livello su ambiente e clima. Quest’anno, Cina e Francia hanno rilasciato una dichiarazione congiunta sui cambiamenti climatici; la Cina e l’Italia hanno incluso la cooperazione climatica nel piano triennale per rafforzare il partenariato strategico globale. Entrambe riaffermano la determinazione a implementare la Convenzione e l’Accordo di Parigi. Finché Cina ed Europa marceranno fianco a fianco, la direzione della governance climatica globale non sarà invertita.
Cina ed Europa devono valorizzare i rispettivi punti di forza e promuovere insieme una globalizzazione verde. Negli ultimi anni, la Cina ha attivamente avviato meccanismi di cooperazione verde e a basse emissioni con Paesi della “Belt and Road” e organizzazioni internazionali. Anche in Africa, Medio Oriente e America Latina, Cina ed Europa — inclusa l’Italia — hanno portato avanti una proficua cooperazione trilaterale. L’iniziativa “Global Gateway” dell’UE e il Corridoio Economico India-Medio Oriente-Europa (IMEC) pongono attenzione a transizione verde ed energie pulite. La Cina auspica che tali iniziative restino aperte, senza escludere nessuno, e che diventino soluzioni complementari a beneficio dei Paesi in via di sviluppo.
Signore e signori, amici,
La Terra è la casa comune dell’umanità. Un mondo con cieli più blu, montagne più verdi e acque più limpide è il desiderio condiviso da tutti. Nel decimo anniversario dell’Accordo di Parigi, la Cina è pronta a lavorare con l’UE, l’Italia e la comunità internazionale per approfondire la cooperazione internazionale nell’ambito delle energie verdi, promuovere una convivenza armoniosa tra uomo e natura e costruire insieme un mondo pulito e bello".